[di
Avv. Giovanni R. Patti, da "In Aevum", Rivista
dell'Istituto San Michele di Acireale, N° 22, Maggio 2012, pag. 8]
Ritenete
che la prima cosa a cui si pensi quando si riceve in regalo una
scatola di cioccolatini sia quella di cominciare a mangiarli?
Naturalmente (e questo soprattutto quando i cioccolatini siano della
Antica Cioccolateria Acese, una ditta siciliana –di Aci S. Antonio
(CT)- che proprio sui sapori siciliani fa leva per proporre prodotti
dai gusti originali).
Talvolta
però può aversi una qualche deformazione mentale, e il
‘mangiarli’ a cui si pensa sia l’esito di una mossa di gioco da
scacchiera.
La scatola dei "giocolatini" |
Il
gioco da scacchiera che ha sollecitato l’impressione (e questo è
ancor più strano) non esiste, ma è stato inventato al
momento, proprio guardando la confezione di questi dolci (cakes):
gli S-cakes.
Il
nome è stato così ideato perché possiamo
vagamente considerare il gioco una variante degli scacchi, dato che
richiede una scacchiera di 5 x 5 caselle, e i cui pezzi sono proprio
i cioccolatini che assumono il ruolo che nella quasi totalità
è quello dei noti pezzi degli scacchi.
Essi
si possono così elencare (nella foto dal basso in alto e da
destra a sinistra, in uno con il gusto del cioccolatino
corrispondente): in prima fila,
R
– due Re (Gianduia
dell’Etna); A
– due Alfieri (Zagara);
in seconda fila, alle estremità, T
– due Torri (Fichi);
al centro, due p
- pedoni (Nocciola);
in terza fila, alle estremità, Rg
– due Regine (Pistacchio
di Bronte) e altri
quattro pedoni (quelli più vicino alla Regina a sinistra al
gusto di Mandarino,
gli altri due al gusto di Mandorla
di Sicilia); in quarta
fila, alle estremità, C
– due Cavalli (al gusto di Malvasia
delle Lipari); al
centro Rs
– due Riservisti (al gusto di Arancia).
Come
si sarà notato esiste un pezzo identico sia per il cioccolato
fondente che per quello al latte: il che permette di formare due
schieramenti con un numero uguale di pezzi, come i bianchi e i neri
degli scacchi.
I
due schieramenti si dispongono nella scacchiera secondo il seguente
ordine:
Re
|
T
|
Rg
|
C
|
A
|
p
|
p
|
p
|
||
p
|
p
|
p
|
||
A
|
C
|
Rg
|
T
|
Re
|
La disposizione dei "pezzi" |
Rispetto
agli scacchi i pedoni muovono come la Torre, ma di una casella per
volta, ed eliminano il pezzo più vicino in diagonale alla
propria casella.
L’eliminazione
anche per tutti gli altri pezzi avviene prendendo il posto nella
casella del pezzo ‘mangiato’.
Il
Riservista è una pedina che non esiste negli scacchi. Nel
nostro gioco sostituisce a scelta del giocatore o una Torre, o un
Alfiere o un Cavallo già eliminato (e il cioccolatino-pezzo
prescelto si porrà sulla base rotonda del cioccolatino del
Riservista). In altre parole, è un modo per recuperare al
gioco un altro pezzo con le stesse funzioni di uno eliminato,
attingendo alla ‘riserva’ dell’esercito –da qui il nome- (e
per questo Re e Regina non possono essere sostituiti). Il Riservista
“prende posto” nello scacchiere (e cioè viene collocato in
una casella a piacimento) al posto di una mossa.
Alla
fine, come negli scacchi, vince chi dà scacco matto al Re,
costringendolo comunque a muovere in una casella in cui sarà
eliminato.
Importante: In
assenza dei 'giocolatini' si possono utilizzare i pezzi degli scacchi e
due pedine della dama (quest'ultime per il ruolo del riservista).
***
In
conclusione è d’uopo un’avvertenza. Questo gioco ha una
sola controindicazione: che i pezzi finiscono per essere mangiati
veramente e –alla fine- è già un’impresa riuscire a
giocare qualche partita o poco più senza che si stia già
cominciando a digerirli.
GIOVANNI
R. PATTI